Forse non tutti sanno che l’ascesso dentale può avvenire anche nel bimbo e colpire i suoi denti da latte. Cosa fare quando succede? Quali sono le regole da seguire per mamma e papà?
Che cos’è un ascesso periapicale? Un’ infezione che riguarda la zona attorno all’apice del dente da latte. La causa prevalente di questa tumefazione è una carie profonda, trascurata, che ha raggiunto la polpa del dente; i batteri rapidamente diffondono lungo la radice provocando anche in tempi brevi l’ascesso. Altra causa è da ricercare nei traumi (cadute, colpi…) che riguardano il settore frontale (incisivi), e che provocano la frattura del dente o una semplice lussazione senza frattura.
Come riconoscere l’ascesso dentale? Sono caratterizzati tipicamente da sintomi e segni molto chiari: il rigonfiamento della gengiva e dei tessuti della zona colpita si accompagna talvolta a dolore acuto, da stati febbrili e ovviamente da difficoltà nella masticazione. Può comparire anche una fistola (puntino bianco) all’interno della tumefazione, che indica la via di uscita del materiale purulento.
Cosa devono fare papà e mamma? Esistono semplici accorgimenti per diminuire il disagio del piccolo nei confronti di un problema che può essere tranquillamente gestito all’inizio dai genitori. L’obiettivo è quello di ridurre il gonfiore e se si tratta di un ascesso circoscritto e di piccole dimensioni (come quello nella foto) si può ricorrere a rimedi naturali. Il rimedio più utilizzato e antico è l’uso di acqua e sale. In un bicchiere con tre dita di acqua calda si fanno sciogliere tre cucchiaini di sale fino. Si prende un rullino di cotone dal proprio dentista o con del cotone a casa si crea una forma allungata, e lo si immerge nell’acqua salata. Poi si posiziona il rullino sulla gengiva con la tumefazione, per cinque minuti tre volte al giorno, per tre-cinque giorni. Attraverso un principio di osmosi la raccolta ascessuale drena all’esterno e si formerà una fistola (puntino bianco). A sua volta la fistola va schiacciata come un “brufolo”, e disinfettata utilizzando un cotton fioc imbevuto di acqua ossigenata, posizionato nell’imbocco della fistola per 10 giorni. Nel caso in cui l’ascesso provochi un interessamento anche cutaneo si possono usare i semi di lino cotti messi in un sacchetto di cotone, e appoggiato sulla cute. Ovviamente nel caso in cui l’ascesso risulta di grandi dimensioni e non si attenua con questi rimedi naturali, bisogna ricorrere a terapia antibiotica adeguata.
Fondamentale è contattare il dentista pediatrico per far sottoporre il proprio bimbo a visita, una volta risolto il rigonfiamento e dolore. Il dentista valuterà la terapia adeguata, che consiste nella terapia canalare del dente da latte, se è lontano dalla permuta e recuperabile con una congrua ricostruzione della corona, o l’estrazione, nel caso in cui l’elemento è gravemente compromesso.
Un ascesso dentale nel bambino non va mai sottovalutato ed è fondamentale non trascurare un dentino cariato.
Questa infezione batterica deve infatti essere necessariamente trattata per evitare conseguenze più gravi. Proprio per questo consigliamo caldamente di non ignorare mai le patologie che colpiscono i denti da latte, pensando che in ogni caso questi sono destinati a cadere.
Studio odontoiatrico dott. Carlo Campanelli
via Baracca 4, Castelfidardo
c.so Carlo Alberto 84, Ancona